lunedì 22 settembre 2014

Ma quanto è maschio il tuo décolleté!


(La Gazzetta del Mezzogiorno del 14/9/2014)
Venti d’autunno, e gli scolli degli abiti delle donne si chiudono sotto sciarpe leggere e freschi baveri. Restii all’impresa di nascondere e costringere il collo si scoprono invece sorprendentemente  gli uomini, che cercano in ogni modo di sottrarsi al destino dell’uniforme quotidiana che li vorrebbe incravattati e accollati in ogni stagione. E la moda li aiuta, soprattutto quella moda che vive non tanto come ultima novità, quanto come storia già vissuta e citazione anche inconsapevole di immagini già viste e fatte rivivere nell’attualità.
E’ certamente vero che dire “décolleté” significa riferirsi per antonomasia a quello femminile, sia se lo si intenda come parte del corpo, sia se si usi questo termine per definire il modo in cui un indumento termina intorno al collo. Eppure il décolleté rappresenta anche per gli uomini un elemento complesso e fortemente valorizzato, sul piano simbolico come su quello pratico. Basti pensare proprio ai modi diversi in cui si manifesta la forma più comune e classica di scollo maschile: il nodo della cravatta. Si va dal “nodone” che quasi strangola il pomo d’Adamo intorno alla camicia che più abbottonata non si può, a forme più “rilassate” di cravatte sottili – ritornate oggi nuovamente in auge – col nodo piccolo, fino alla possibilità che questo nodo si allarghi mentre il primo bottone del colletto della camicia sguscia via dall’asola lasciando libera la base del collo.
 Ed è proprio lì, alla base del collo, che hanno inizio le varietà dei décolleté maschili, che, sebbene gli uomini tendano a sottovalutarlo, non hanno nulla da invidiare a quelli femminili in quanto a componenti erotiche, estetiche e simboliche. Ecco allora che la camicia sbottonata già comincia a declinare queste componenti possibili, comprese certo quelle più discutibili se non raccapriccianti, se si pensa, per chi se li ricorda, a certi décolleté maschili anni ’70: camicia stretta sui fianchi e aperta sotto la gola, catena d’oro con patacca o croce massiccia incuneata tra i peli del petto. Divisa e simbolo di boss e magnaccia più o meno dichiarati, ma anche – ahimé! – indumento preferito, e non solo a quel tempo, da personaggi illustri del mondo dello spettacolo. Ne fu emblema Johnny Hallyday, rock star francese sin dai primi anni ‘60, che dello scollo con catena fece la sua “divisa”.
Vittorio Gasmann in Il sorpasso (1963) introdusse la camicia bianca appena sbottonata sul petto, tipica della moda di quegli anni, che caratterizzava però nel film efficacemente il suo personaggio un po’ cialtrone, un po’ eterno bambino, emblematico della società italiana del tempo. Interessante notare come possa, quella camicia aperta e sbottonata, essere anche considerata l’antesignana dell’uso casual di candide camicie appena sbottonate, dette qualche anno fa “alla Obama”, e più di recente in Italia “alla Renzi”, che nella comunicazione politica intendono dare un senso di vicinanza, familiarità, parola diretta, a contrasto con l’impomatata e ingessata immagine dell’uomo politico più tradizionale e conservatore.

Slacciarsi la cravatta e sbottonarsi in profondità la camicia ha però per l’uomo un’incognita: andando giù lungo il petto al di sotto della barba, incolta o rasata che sia, si apre una foresta di peli o una distesa setosa di pelle? Fino alla fine dello scorso secolo il petto villoso maschile non è stato un problema: gli uomini sembravano tutto sommato indifferenti ad esibire i loro peli, anche quelli talmente folti da non avere soluzione di continuità con la barba. Invece, da una ventina d’anni molti uomini sono stati colpiti dall’ossessione del décolleté glabro, e hanno preso a depilarsi non necessariamente per ragioni pratiche, come capita ad alcuni sportivi, ma per ragioni estetiche in tutto simili a quelle per cui le donne si depilano le gambe, le sopracciglia o le ascelle. Una pelle glabra, liscia, lucida, sembra infatti assumere valorizzazioni positive, legate a concetti quali giovinezza, tensione muscolare, seduzione, femminilità. La cultura visuale rappresentata dal cinema e dalle sue star conosce immagini esemplari in questo senso, sin dalle origini. Rodolfo Valentino non lesinava scollature nei suoi film, come Lo sceicco (1921) nel quale indossa il costume “arabo” aperto sul petto setoso, o Il giovane raja (1922) dove compare con il busto attraversato da abiti-gioiello di ispirazione orientalista creati dalla sua seconda moglie Natacha Rambova.
Un habitué del décolleté, e spesso del petto nudo totale, nel cinema è stato Paul Newman: è con indosso solo un asciugamano stretto sui fianchi che fugge da una camera d’albergo nel film Intrigo a Stoccolma (1963); è con la camicia bianca aperta fino alla vita che si fa visitare da una dottoressa in Il sipario strappato (1966), uno dei pochi film di Hitchcock in cui è il protagonista maschile e non quello femminile ad essere costruito come oggetto sessuale. La coppia Paul Newman – Robert Redford si presenta in La stangata (1973) con due straordinari décolleté: canottiera sotto salopette jeans per il primo, glabro; camicia sbottonata e bretelle per il secondo, invece villoso. Intramontabili. E, parlando di Redford, è impossibile tacere della sua camicia celeste, eterna, dai Tre giorni del condor (1975) a La regola del silenzio (2012), portata con il primo bottone aperto.

Altro protagonista del décolleté nel cinema è stato Marlon Brando, in molteplici versioni: la T-shirt con scollo tondeggiante del suo personaggio di Stanley Kowalski in Un tram che si chiama desiderio (1951), la cravatta stretta al collo sul petto nudo di Viva Zapata (1952) in cui interpreta il grande rivoluzionario messicano, la toga che copre solo una parte del tronco lasciando il petto scoperto nel film Giulio Cesare (1953) in cui è Marco Antonio. Il nudo integrale di Brando-Paul in Ultimo tango a Parigi (1972) risulta a confronto del tutto irrilevante: meglio la sua maglietta bianca intima a maniche corte che indossa nello stesso “scandaloso” film.
Questi modelli classici danno continua ispirazione alle mode contemporanee, che moltiplicano sia sulle passerelle che per le strade le forme possibili del décolleté maschile: maglie con scollature a V, ovali, arrotondate, quasi strappate sul petto, che alludono a Valentino o a Newman; T-shirt che sembrano magliette intime proprio come quelle di Kowalski e di Paul; modi di slacciare la camicia che seguono le orme di Redford. La tornitura dei muscoli dà a volte, in certe fotografie di moda, o su certi modelli quotidiani che si incontrano per strada, l’idea di un décolleté maschile molto somigliante al solco di un seno femminile. Si evoca così quella bisessualità probabilmente intrinseca in ciascuno di noi, quel confine spesso indistinto tra i generi su cui la moda gioca alimentando la libertà e la molteplicità dell’immaginario.




domenica 7 settembre 2014

Programma di Sociologia dei processi culturali e comunicativi - Lingue

Programma di Linguistica informatica 2014-15

Sociologia dei processi culturali e comunicativi 2014-15 - Taranto

Programma Linguistica generale 2014-15

Università degli Studi di Bari
Dipartimento di Lettere, Lingue Arti. Italianistica e Letterature Comparate
  Corso di laurea L11 - Culture delle Lingue moderne e del turismo

Crediti attribuiti all’insegnamento:
·       curriculum Lingue e culture moderne, I anno: 8 CFU
·       curriculum Lingue e culture moderne, Lingue moderne per il turismo, II anno: 7 CFU

Semestre nel quale è svolto l’insegnamento: I 

   - Obiettivi del corso: Gli/le studenti dovranno essere in grado di comprendere la dimensione sociale del linguaggio.

 – Contenuti del corso: Il corso analizzerà alcuni aspetti della linguistica contemporanea, approfondendo in particolare il ruolo sociale del linguaggio. Verranno sviluppati i seguenti argomenti: nome proprio e brand, nuovi media e comunicazione, il sistema della moda.

- Organizzazione del corso: lezioni, seminari, esercitazioni.

– Bibliografia essenziale per lo studio della disciplina:
  • Patrizia Calefato, Che nome sei?, Roma, Meltemi, 2006.  Il libro risulta non disponibile e/o esaurito. Si rende pertanto necessaria per ragioni didattiche la sua diffusione in formato digitale. Il volume è scaricabile a questo link.
  • Roland Barthes, Il senso della moda, Torino, Einaudi, 2006.
  • Augusto Ponzio,  Il linguaggio e le lingue, Milano, Mimesis, 2013.


– Modalità di svolgimento dell’esame finale: l’esame finale viene svolto con un colloquio orale che riguarda i temi inerenti il corso. 

Argomenti

Arte e spettacolo (4) Comunicazione e pubblicità (5) Comunicazione politica (5) Convegni e conferenze (28) Corsi di orientamento pre-universitari (7) Corsi di orientamento pre-universitari 2011-12 (1) Fashion Theory (19) Femminismo (2) Lezioni Linguistica informatica 2011-12 (8) Lezioni Sociolinguistica 2011-12 (8) Lezioni Sociolinguistica 2012-13 (6) Lezioni Sociolinguistica 2013-14 (4) Linguistica generale 2013-14 (5) Linguistica generale 2014-15 (12) Linguistica informatica 2013-14 (2) Linguistica informatica 2014-15 (6) Materiali Analisi socio-antropologica del prodotto di moda (1) materiali Linguistica informatica 2008-2009 (6) materiali Linguistica informatica 2012-13 (7) Materiali Linguistica Informatica Magistrali 2009-2010 (8) Materiali Linguistica Informatica Triennali 2009-2010 (1) Materiali Sociolinguistica Laurea Magistrale 2009-2010 (3) Materiali Sociolinguistica Laurea Triennale 2009-2010 (1) materiali sociolinguistica magistrali 2010-2011 (9) Materiali Sociolinguistica specialistica 2008-2009 (1) Materiali Sociolinguistica triennale 2008-2009 (2) materiali sociolinguistica triennale 2010-2011 (9) materiali Sociologia dei processi culturali (SPRISE) (1) Presentazioni per il libro Gli intramontabili (5) Programmi 2008/2009 (6) Programmi 2009-2010 (6) programmi 2010-2011 (4) programmi 2011-12 (3) programmi 2012-2013 (4) Programmi 2013-14 (4) programmi 2014-15 (4) programmi 2015-16 (2) Ricevimento studenti (1) Scienze del servizio sociale 2017-18 (1) Socio-semiotica della contemporaneità (12) Sociologia dei processi culturali - SSS 2015-16 (6) sociologia dei processi culturali e comunicativi Lingue 2014-15 (4) Sociologia dei processi culturali e comunicativi Lingue 2015-16 (11) Sociologia Taranto 2014-15 (10)